PATENT BOX E TRANSIZIONE 5.0: CONVENGONO DAVVERO?
A volte ci si chiede se le agevolazioni pubbliche siano davvero convenienti ed efficaci per le imprese.
Oggi proviamo a rispondere a questa domanda relativamente a due sgravi fiscali: Patent Box e Transizione 5.0!
PATENT BOX
Il Nuovo Patent Box (o Maxi-Deduzione per costi di R&S, innovazione e design) è un regime di tassazione agevolata che premia i soggetti titolari di privative industriali e che vi investono, al fine di svilupparne, rafforzarne e/o estenderne le potenzialità, sostenendone costi e rischi connessi alla R&S.
Differentemente dalla precedente versione, che agiva sui redditi ottenuti da privative, la Maxi- deduzione in vigore dal 2021, considera i costi sostenuti per l’ottenimento delle suddette.
L’opzione ha durata per 5 periodi d’imposta ed è irrevocabile e rinnovabile.
Il calcolo dell’agevolazione si sostanzia in una “Maxi Deduzione”, valida sia ai fini IRES che IRAP, del 110 % dei costi sostenuti per ricerca, sviluppo e mantenimento dei beni immateriali “tutelati”, a decorrere dal periodo d’imposta in cui il bene agevolabile ottiene un titolo di “privativa industriale”.
A titolo esemplificativo, quindi, considerando il 110% di IRES al 24% ed IRAP al 3,9%, il Nuovo Patent Box determina un beneficio effettivo pari al 30,69%.
Tra le novità più interessanti del Nuovo Patent Box vi è il meccanismo del recapture ottennale, che consente di estendere la Maxi Deduzione fiscale ai costi di ricerca e sviluppo sostenuti negli 8 esercizi precedenti a quello di ottenimento della privativa industriale e la c.d. penalty protection, ossia la predisposizione della documentazione idonea a scongiurare l’applicazione delle sanzioni qualora, nel corso di verifiche fiscali, emergessero errori di determinazioni del beneficio.
Ricordiamo infine, anche la cumulabilità tra il Nuovo Patent Box e il Credito d’Imposta R&S che può potenziare i benefici fiscali sulle spese di ricerca e sviluppo.
PIANO TRANSIZIONE 5.0
Il nuovo Piano Transizione 5.0 si riferisce alle “Transizioni Gemelle”, sviluppando il paradigma della Transizione 4.0 e premiando il processo di efficientamento energetico, integrando la transizione digitale con quella ecologica.
L’agevolazione riconosce crediti d’imposta fino al 45% per gli investimenti in beni strumentali, materiali e immateriali determinando anche un processo di efficientamento energetico.
Gli investimenti devono essere effettuati nel biennio 2024-2025.
Quota
investimento |
Risparmio energetico ottenuto:
- risparmio per unità produttiva da 3 a 6%
- risparmio per singolo processo produttivo da 5 a 10% |
Risparmio energetico ottenuto:
- risparmio per Unità produttiva da 6 a 10%
- risparmio per singolo Processo produttivo da 10 a 15% |
Risparmio energetico ottenuto:
- risparmio per Unità produttiva oltre il 10%
- risparmio per singolo Processo produttivo oltre il 15% |
Fino a 2,5 mln/€
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35% |
40% |
45% |
Da 2,5 a 10 mln/€
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15% |
20% |
25% |
Da 10 a 50 mln/€
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5% |
10% |
15% |
Per calcolare la riduzione dei consumi occorre:
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riproporzionare i conteggi su base annuale;
- fare riferimento ai consumi energetici registrati nell’esercizio precedente a quello in cui si avviano gli investimenti (quindi 2023 per le domande da presentarsi nel 2024);
- il risparmio sui consumi deve essere calcolato "al netto delle variazioni dei volumi produttivi e delle condizioni esterne che influiscono sul consumo energetico".
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